Ettore Licheri non ha dubbi: il Movimento 5 Stelle presenterà alle Regionali un programma «coraggioso e rivoluzionario». L’avvocato sassarese, neo senatore pentastellato e presidente della commissione Politiche Ue, è ottimista sul futuro dei Cinque stelle in Sardegna e a Roma. Ma, dopo le polemiche dei giorni scorsi su Andrea Mura, ammette di aver sbagliato a pensare che il velista «fosse un valore aggiunto».
L’assenteismo di Mura vi ha creato imbarazzo?
«Su di lui è stato detto tutto. I cittadini, però, hanno constatato che il Movimento ha prontamente allontanato chi ha mancato ai propri doveri istituzionali».
Personalmente che cosa ne pensa?
«Mi spiace per Mura, ritenevo che potesse essere un valore aggiunto ma mi sbagliavo. Andiamo avanti, siamo tutti utili alla causa ma nessuno è indispensabile».
C’era l’accordo sul ruolo di testimoniai?
«Assolutamente no».
Le regionarie premieranno il valore reale dei candidati?
«Non posso rivelare nulla sui nomi. Ma posso anticipare che, dai tavoli di lavoro, uscirà un programma veramente coraggioso, rivoluzionario, ricco di progetti innovativi che finalmente racconteranno una nuova idea di Sardegna».
Basterà a convincere gli elettori?
«Siamo entrati nel terzo millennio e spero che scelgano di non farsi accompagnare in questo percorso dai politici del secolo scorso».
Sarete avversari della Lega. Un problema?
«No. Abbiamo percorsi e storie politiche diversi. A Roma siamo riusciti a fare una sintesi efficace moderna consacrata dal contratto, ma nei territori ognuno porta avanti i propri progetti».
Dopo due mesi è possibile fare un bilancio del nuovo governo?
«Sì, ed è straordinariamente positivo. Dopo 25 anni di cagnolini, signorsì e raccontatori di barzellette, ci siamo riconquistati in Europa l’autorevolezza ed il rispetto perduto».
Qualche problema sul tema dei migranti?
«Abbiamo troncato il business dell’immigrazione che aveva fatto cosi tanto felice Salvatore Buzzi di Mafia capitale e, sia chiaro, senza aver mai mancato agli obblighi giuridici e morali di soccorso in mare».
Quali meriti al Movimento?
«Stiamo liberando i giovani dalla schiavitù del precariato, i poveri dalla schiavitù del gioco d’azzardo, l’economia dal tradimento delle delocalizzazioni. Stiamo insomma restituendo ai lavoratori quelle tutele sociali che destra e sinistra avevano sacrificato all’altare del neoliberismo finanziario».
Ha già testato la difficoltà di rapportarsi con l’Unione europea?
«Al contrario. Sia io che il ministro Savona abbiamo raccolto un generale sentimento di collaborazione da parte delle istituzioni europee. Certo, stiamo vivendo il cambio repentino di un epoca. Tutte le istituzioni devono sentire perciò l’esigenza di darsi una nuova architettura più aderente alle nuove esigenze del popolo».
Il governo è contro il Ceta. I prodotti agroalimentari sono a rischio?
«Sulla questione l’attuale dibattito pubblico pecca di superficialità. Il trattato contiene centinaia di clausole, alcune potrebbero essere positive, altre molto negative. Se un governo ratifica un trattato nessuno deve piangere e nessuno gongolare di gioia, per la semplice ragione che un buon governo firma un trattato quando questo è nell’interesse generale di tutti i cittadini».
Matteo Sau (L’Unione Sarda)